Oggi voglio parlarvi del mio lavoro e di come sia difficile spiegare alle persone quello di cui mi occupo.
Sono trascorsi già quattro anni da quando ho iniziato ad interessarmi di web e web content management ma, nonostante le mie continue spiegazioni, qualche mattina, mentre scendo di corsa le scale per andare a lavoro, mia nonna mi chiede ancora: “Insomma, che lavoro fai?”. Ed io:”Nonna, faccio il Seo”. Alla mia risposta, come il 90% delle persone che incontro durante la giornata, mia nonna annuisce fingendo di aver capito tutto. Io trattengo un’espressione affranta, prendo la mia bicicletta e pedalo fino all’ufficio.
Effettivamente, spiegare di cosa mi occupo non è semplice, soprattutto se devo interfacciarmi con un pubblico completamente digiuno di web e, nel caso di mia nonna, ignaro di cosa sia la tecnologia ed a cosa serva. Farei prima a dirle che sono una segretaria. Ma non mi arrendo. Proverò a spiegarvi cos’è e cosa fa un Seo e, se anche voi non mi capite, allora mentirò a mia nonna. Le dirò che aggiusto computer, forse sarà anche più contenta.
Cos’è e cosa fa un Seo
Cominciamo con lo spiegare cosa significa Seo. L’acronimo S E O sta per Search Engine Optimitation (Ottimizzazione per i motori di ricerca). Già con questo ho spiegato metà del mio lavoro. Il compito di un Seo, infatti, è quello di ottimizzare pagine web in modo che siano rintracciabili sui motori di ricerca. Provo ad essere ancora più specifica con un esempio. Mettiamo il caso che io abbia un negozio di abbigliamento di Roma e voglia incrementare il traffico nel mio sito. Mi rivolgerò ad un Seo che cercherà, attraverso specifiche tecniche, di far atterrare più utenti possibili nel mio sito, ottimizzandone le pagine al fine di farle apparire tra i primi risultati di Google, gestendo profili sui social network, creando e aggiornando un blog, ecc. … Ovviamente, e qui sfato un mito che alcuni Seo continuano a raccontare ai propri clienti: un Seo non lavora direttamente per Google e, naturalmente, Google non fornisce a nessun Seo al mondo i suoi algoritmi ma dà solo delle indicazioni su come migliorare i propri contenuti affinchè vengano considerati autorevoli e, di conseguenza, appaiano tra i primi risultati di ricerca. Quindi, è impossibile sapere con precisione se un sito si posizionerà nelle prime pagine di Google e se sarà in prima o quinta posizione. Basti pensare che, anche quando si affronta una campagna a pagamento sullo stesso motore di ricerca, non si ha la sicurezza di apparire ai primi posti, ecco che abbiamo già smascherato il “mito” dei Seo con il naso lungo.
La politica sulla quale è stato fondato il colosso della Silicon Valley è quella di fornire i migliori risultati ai propri utenti in modo che questi siano invogliati ad utilizzarlo per le proprie ricerche sul web e per altri servizi complementari (mail, calendari, social network, ecc. …). Se Google iniziasse a vendere i primi posti dei risultati di ricerca (chissà se mai lo farà) per i Seo inizierebbe la corsa al massacro mentre, per gli utenti, diminuirebbe la fiducia nel motore di ricerca che, in questo modo, inizierebbe a posizionare sulle sue vette anche le pagine web meno autorevoli e coerenti con le esigenze degli “esploratori”.
Premesso tutto questo, provo a fare un passo indietro ed a tornare dalla mia mitica nonna Caterina. Questa volta, alla domanda “Che lavoro fai?” risponderei:
“Nonna, faccio il Seo, cioè aiuto le persone a far classificare il proprio sito internet tra i primi risultati di Google, in modo che più clienti possibili possano vedere il sito, accedervi e, magari, contattarne il proprietario”.
Credo che nonna, anche con questa risposta, avrebbe ancora dei dubbi su cosa sia Google e a cosa servano i siti internet ma almeno voi, please, ditemi che avete capito!
Se non vi ho annoiato troppo, sono curiosa di conoscere cosa ne pensate sull’argomento. Aspetto i vostri commenti su Facebook, Twitter o Google Plus. Buona serata:-)